Sab, 12 - Il discorso con l'ex

Sabato 12
Colazione: 2 biscotti, cereali, 125g yogurt bianco dolce, 2 cucchiaini di miele e caffè.
La mostra di Pollock è davvero molto bella. E finalmente sono pronta ad affrontare l'arte contemporanea: non mi era mai piaciuta, ma tra conversazioni varie con la mia amica che è appassionata, e il corso di estetica che ho seguito l'anno scorso, sono riuscita ad espandere i miei orizzonti.
Mi piace Pollock, la rabbia che esprimono le sue linee, e in particolare mi piace come dipingeva, doveva essere davvero liberante.

Pollock

E mi piacciono davvero molto i quadri materici, in particolare

Richard Pousette-Dart - Magnificent

Pranzo: couscous con verdure.
Il ristorantino sardo merita. A pranzo racconto al mio amico che mi sto facendo seguire per il mio dca, e gli racconto anche come mai sto andando a parlare con il mio ex (che verrà spiegato a fine giornata). Lo rassicuro un po' insomma, perché si vede che è preoccupato per me, e me lo dice, e mi dice di tenerlo meglio aggiornato...che tesoro *_*
Poi vado a prendere questo benedetto caffè, e parlo col mio ex.

Merenda: crema alla vaniglia valsoia.
Cena: pesce con verdure, gallette (circa 100kcal).
La sera c'è una festa a tema nel mio collegio, non ho molta voglia di andarci, ma già che è "sotto casa" mi vesto e scendo. Passo il preserata a commentare coi miei amici come si sono vestite le persone: si apprezzano le maschere migliori (e si fanno foto coi lodevoli!), e si insultano quelli che si son vestiti normali. Poi un po' di discorsi nerd, dove vengono coinvolte due ragazze nuove (lelle pure loro? mi sembra...e il giorno dopo trovo la conferma su facebook. Inizio ad avere il radar anch'io ;p). Un salto in pista, e poi a nanna relativamente presto, un po' perché sono stanca, un po' perché inizio ad annoiarmi, un po' perché domani vorrei fare qualcosa di produttivo.

Una cosa mi fa riflettere nella serata: mentre si sta parlando di "temperatura abituale delle mani", dico una frase (qualcosa sul come le abbia sempre fredde, non ricordo le parole esatte). Un mio amico risponde "sai che adesso sembravi davvero una versione più alta di Tizia?"
Ora, Tizia è la stessa mia "amica" della quale mi da fastidio l'atteggiamento, forse perché è così self-centered da non vedere che sto male? No, quello no, del resto sono self-centered anch'io ultimamente. Ma perché ha il coraggio di dire cose come
amico, tono preoccupato, "hai visto quanto è dimagrita?" (riferendosi a me)
lei, "anche io ho perso qualche chilo!" (e certo non peserà molto, essendo alta un metro e una banana, ma ha delle gambe che, diciamo che tutta la nutella che si mangia gliela si vede!)
Qui credo ci sia da fare un po' di lavoro anche sul "come sta cambiando il mio atteggiamento", corsa ai ripari intanto che sono ancora in tempo!

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IL DISCORSO CON L'EX
Lo scorso anno avevo il ragazzo. Siamo stati insieme circa 9 mesi, da fine luglio, a quando l'ho lasciato durante il mio periodo all'estero. Credevo stessimo bene insieme, e che l'unico problema tra noi fosse sul lato fisico (cosa che non mi stupiva, essendo io convinta di essere lesbica). Ma stando all'estero, e limitandomi a sentirlo via facebook e skype, più passava il tempo, più ero scocciata nei suoi confronti. Ho iniziato a pensare che fosse perché l'ultima volta che l'avevo visto (marzo, per una settimana, dopo che ero già da un mese ero via) era andata disastrosamente: baciarlo non mi era mai piaciuto, per non parlare del resto; e dopo un mese credo che tornare a fingere mi stesse troppo stretto.
Delucidazione: baciare LUI non mi piaceva, ricordo un ragazzo con cui sono stata che mi piaceva baciare. E stessa cosa per l'andare a letto con LUI, perché con un altro andava tutto meravigliosamente.
Tornata in Norvegia quindi sono stata sempre più fredda, e sempre più irritabile, e quando son tornata nuovamente a casa l'ho lasciato, dandogli quella che credevo fosse la reale motivazione: sono lesbica.

"Sono lesbica. E sono arrabbiata, perché se fossi stata etero l'uomo della mia vita l'avrei già trovato. Era il mio ex."
Quante volte mi sono ripetuta questa frase...poi ho smesso di ripeterla a mantra, e ci ho pensato. Davvero?
No, non è affatto vero! Prove a carico? Quanto mi è piaciuto leggere "sei bella in ogni caso", quanto mi piaceva sentirmi dire che ero bella dalla ragazza con cui uscivo in Norvegia, o sentir complimenti per un outfit particolare (sì, sono un po' narcisista, ma non penso sia un grande difetto).
Ma non basta: come mai ero così irritata a sentirlo, se il problema tra noi era solo fisico? Beh, lui ha un po' l'atteggiament del depresso-cronico (frase sua "mi piace stare con persone solari, perché io non lo sono"). Quindi finché io ero in versione "yeeeee xD" tutto bene-tutto bello, ma quando ho iniziato ad essere un po' triste/malinconica anche io, c'era da "spararsi nelle palle" (e non saprei come render bene l'idea, volendo dirlo in modo raffinato), e infatti s'è visto. E poi ho detto, sono un po' narcisista, quindi che non mi abbia mai detto "come sei carina" o "come stai bene oggi" un pochino mi scocciava. Ma magari era lui che queste cose non le diceva proprio no? E invece no! Perché "certo che se sapevo che ti vestivi così...(inteso = male)" lo diceva, e lo sguardo storto con l'"ancora mangi?" al terzo piattino all'aperitivo (quando non avevo mangiato altro che verdura) c'era, e anche le mani sui fianchi con il "ma sei ingrassata?" o "io ho gli addominali, non tu" (pardon, io avevo addominali, tu sei solo magro, la differenza si vede!).
"Uomo della mia vita, uh?" " "bel" pezzo di merda" piuttosto!
E vorrei aggiungere che le delucidazioni di prima m'hanno anche fatto pensare che forse lesbica effettivamente non sono. Non escluderei di tornare con un ragazzo, quindi magari sono bisessuale? Per me la questione è chiusa, sono quel che capita, e non ho più intenzione di spendere un secondo per provare a etichettarmi.

E quindi siamo andati a prenderci un caffè, e gli ho detto tutto. Beh, quasi...il "a letto proprio non sei in grado" non me la sono sentita, spero (per lei) che la prossima ragazza che troverà avrà il coraggio di dirglielo (e la pazienza di insegnargli qualcosa). Ma tutto il resto gliel'ho detto, e "è stato come se mi avessi lasciato di nuovo", ma alla fine a me ci tiene, e ora potremmo essere amici davvero, perché, buttato fuori tutto, non ho più rancore nei suoi confronti.